I fagiolini, chiamati anche meno comunemente cornetti, sono una tipologia di coltivazione che non definisce una specie “a sé” rispetto al fagiolo, ma rappresenta semplicemente l’uso dei baccelli che vengono coltivati e raccolti prima della loro effettiva, piena maturazione. Il fagiolino è inoltre semplice da coltivare in spazi ristretti e in tempi brevi.
Tuttavia, esistono suggerimenti sia per i più esperti che per i meno esperti, che possono aiutarci a ottenere un raccolto considerevole, e soprattutto copioso, partendo dalla semina fino alla coltivazione, che deve essere eseguita nei momenti appropriati. Quindi, il periodo di semina dei fagiolini è altresì essenziale se desideriamo ottenere risultati significativi.
Fagioli “primaticci”
È utile ricordare che esistono diverse varietà di fagiolini; in genere si distinguono tra quelle tradizionali con portamento a cespuglio, che riproducono quelle dei fagioli comuni, ma esistono anche varietà rampicanti adatte a contesti con poco spazio coltivabile. Generalmente, le varietà nane sono più indicate se desideriamo un raccolto in tempi rapidi.
In entrambi i casi, però, la pianta necessita di tempistiche adeguate; in genere, è necessario ricordare di seminare quando la temperatura esterna è sufficientemente tiepida, tendente al caldo, con un calo notturno non inferiore ai 14 gradi centigradi. L’esposizione migliore è ben soleggiata, o almeno non in ombra.
Quando seminare?
A seconda della varietà scelta, i semi possono essere piantati seguendo una fila, a una profondità minima di 3 cm ma non superiore a 5 cm, altrimenti il baccello avrà difficoltà a emergere. È sufficiente creare delle piccole cavità, dove interrare il seme della varietà selezionata e ricoprirlo con un leggero strato di terra prima di innaffiare.
Il periodo ideale va da aprile fino a maggio per le varietà rampicanti, fino a giugno per quelle nane.
- È importante mantenere almeno 20 cm tra una pianta e l’altra
- Nelle prime settimane, il terreno va mantenuto sempre leggermente umido, ricordando di non innaffiare troppo vicino alle ore di sole, ma neanche troppo vicino al tramonto
Il terreno va mantenuto quindi solo leggermente umido, ma mai intriso d’acqua, poiché il marciume radicale uccide la pianta in pochi giorni. Innaffiare solo dove è presente la pianta che crescerà, e farlo in modo leggero, evitando di bagnare le foglie, ma solo il terreno; il sistema migliore per l’irrigazione è quello a goccia, replicabile in piccolo anche con una bottiglia forata piena d’acqua.
Con la crescita delle piante, il fagiolino va innaffiato più raramente, solo quando il terreno è veramente secco, ed è importante proteggere il terreno che può scoprirsi, con una rincalzatura (ovvero accumulare un po’ più di terra per proteggere la pianta dove si sviluppa).
La raccolta può avvenire dopo circa un mese e mezzo fino a 2 mesi e mezzo, quando i baccelli sono sodi ma non troppo maturi.